Accanto all’area feste di Montegrino sorge un piccolo laghetto densamente abitato. I suoi inquilini più popolosi sono rospi e rane di diverse specie. Venire qui in primavera e in estate equivale ad assistere ad un concerto di gorgheggi e sinfonie “anfibiesche”. La superficie è costellata da tanitssime ninfee e si può fare il giro dello specchio d’acqua a piedi passando anche sul piccolo ponte in legno. Il consiglio è quello di avvicinarsi piano e di…aguzzare la vista! Durante la bella stagione le rane affiorano o prendono il sole sulle ninfee a decine, basta abituare un attimo l’occhio per scorgerle in abbondanza. Se invece vi avvicinate troppo velocemente sentirete sonori “Plop!”, segnale inconfondibile dei loro tuffi per sfuggire alla vostra vista.
Poco distante dal laghetto, raggiungibile con una breve camminata nel bosco, vi è anche la possibilità di scoprire delle incisioni rupestri sul famoso masso erratico di Montegrino: sulla superficie quasi piana del masso-altare, vi sono diverse incisioni dalle forme più variegate, dalle croci agli animali e, poco più indietro, risaltano una a forma di serpente e una serie più recente di monogrammi, o petroglifi. Le caratteristiche delle incisioni, in cui i simboli sono ordinati scenicamente, fanno propendere per una loro collocazione alla seconda metà del I millennio a.C.; in ultima analisi, le incisioni del masso altare dovrebbero risalire all’ultima età del ferro.