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Depurazione
La Depurazione: restituiamo all’ambiente circa 100 milioni di metri cubi d’acqua all’anno per essere riutilizzata!
L’acqua, una volta utilizzata nelle attività domestiche e industriali inizia il suo “viaggio” attraverso la rete fognaria fino a raggiungere gli impianti di depurazione, ovvero un insieme di strutture nelle quali si realizza il vero e proprio processo di “pulizia delle acque di scarico”, chiamato depurazione.
Le acque di scarico, dette anche acque reflue, sono quindi le acque utilizzate nelle attività umane, domestiche, industriali o agricole e per questo motivo contengono sostanze organiche e inorganiche che, se non venissero “pulite” con la procedura di depurazione, recherebbero danno al territorio, all’ambiente e alla nostra salute.
Le acque reflue, infatti, dopo il loro utilizzo, non possono essere immesse direttamente nel terreno, nei fiumi, nei laghi e nei mari, ma devono essere prima sottoposte a interventi di depurazione costantemente monitorati con attività di controllo, analisi e manutenzione.
Affiniamo ininterrottamente questi processi di trattamento delle acque di scarico al fine di avere un impatto positivo sull’ambiente, ma anche sulla sfera economica e sociale del nostro territorio.
Questa incessante pratica, viene effettuata dalla nostra società, secondo quanto stabilito dalle normative italiane e comunitarie, che prevedono le azioni necessarie a raggiungere o mantenere il buono stato di qualità delle acque superficiali o profonde, tutelandole dall’inquinamento.
Questo complesso processo che si svolge all’interno dei depuratori, comprende varie fasi all’interno di grandi “vasche” nelle quali avviene la rimozione degli inquinanti, ovvero di quelle impurità che, come abbiamo detto, se rilasciate in ambiente, potrebbero interferire con il normale funzionamento degli ecosistemi, modificandone gli equilibri.
Qualsiasi tipo di utilizzo delle acque infatti lascia delle “tracce” più o meno accentuate che ne impediscono la diretta restituzione all’ambiente, determinando pertanto la necessità di rimuoverle dalle acque di scarico.
Gli impianti di depurazione hanno quindi un unico obiettivo: restituire a nuova vita l’acqua di scarico, rendendola perfettamente pulita e depurata per essere nuovamente immessa nell’ambiente (lago, fiume, mare…) concludendo così il ciclo del sistema idrico integrato.
E’, inoltre, importante ricordare che i depuratori sono fatti esclusivamente per trattare le acque di fognatura, non tutti i rifiuti. Impariamo quindi a usare correttamente posacenere e cestini, a conferire gli oli esausti, anche quelli che usiamo per cucinare, ai consorzi di smaltimento, perché la tutela dell’ambiente e dei corsi d’acqua parte soprattutto dai comportamenti di ciascuno di noi!
Come avviene la depurazione delle acque
La depurazione delle acque avviene sfruttando processi fisici, chimici, meccanici e biologici. Quest’ultimi rappresentano il cuore di un impianto di depurazione in quanto i batteri, dei veri e propri “microrganismi pulitori”, si nutrono degli inquinanti e quindi li rimuovono dall’acqua.
L’aggregazione dei batteri in fiocchi determina la formazione dei fanghi attivi o fanghi biologici, fondamentali per il processo di pulizia delle acque. I fanghi, una volta che hanno svolto il loro importantissimo compito, devono essere separati dalle acque prima di poterle restituire all’ambiente.
I processi chimici, fisici e meccanici di depurazione sfruttano invece le migliori tecnologie disponibili per eliminare la parte di inquinanti non rimovibili tramite il processo biologico.
Una volta verificato che le sostanze dannose per l’ambiente sono state eliminate, l’acqua è pronta per la restituzione in ambiente ossia per essere immessa in un fiume o in un lago, come avviene in provincia di Varese, oppure nel mare, come accade in altre zona d’Italia, concludendo così il ciclo del sistema idrico integrato.
Dove finiscono i microrganismi pulitori?
I fanghi di depurazione una volta separati dall’acqua vengono stabilizzati per ridurre al minimo la loro attività biologica e disidratati fino a formare una specie di terriccio che, a seconda delle caratteristiche, può essere trasformato in un compost per l’utilizzo in agricoltura come fertilizzante o, in alcuni casi, smaltito in inceneritori e in discariche
Non è ancora finita…
I fanghi di depurazione vengono anche sfruttati in un ciclo virtuoso che permette di ricavare da essi biogas: uno dei nostri obiettivi è quello di incrementarne sempre più la produzione, installando anche gruppi di cogenerazione che possano rendere disponibile l’energia così ricavata.
La fitodepurazione
La fitodepurazione è la risposta naturale agli impianti di depurazione delle acque di scarico. Per saperne di più leggi il seguente approfondimento